Quanto sale mangiamo ogni giorno? Molti di voi risponderebbero a questa domanda affermando che consumano pochissimo sale, ma non tutti sanno che in realtà che il sale, utilizzato in cucina e a tavola, rappresenta solo una piccola parte di quello che ingeriamo quotidianamente. Secondo le stime della Commissione Europea, infatti, il sale presente nei cibi industriali o consumati fuori casa raggiunge quasi l’80% del consumo giornaliero, quello aggiunto nelle preparazioni domestiche o a tavola è il 10% circa, mentre la restante parte è contenuta naturalmente negli alimenti.
Il sale alimentare può essere ricavato dall’acqua di mare (sale marino) oppure estratto dalle miniere originate dall' evaporazione di antichi bacini marini (salgemma). Dal sale “grezzo”, dopo un procedimento di raffinazione che elimina la maggior parte degli altri sali presenti, si ottiene il "sale raffinato" contenente solo cloruro di sodio.
Secondo i dati più recenti, il consumo quotidiano di sale in Italia è pari a 11 grammi per i maschi e 9 grammi per le donne, cioè oltre il doppio dei livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), che indica per gli adulti un consumo inferiore ai 2 grammi di sodio (5 grammi di sale) al giorno, mentre per i bambini la dose dovrebbe essere adattata al peso, all’età e all’energia consumata.
Il sodio svolge, nel nostro organismo, un ruolo fondamentale per il mantenimento del volume dei fluidi extracellulari e del potenziale di membrana, ed è importante per l’assorbimento intestinale di alcuni nutrienti, tuttavia un consumo eccessivo di sale, e quindi di sodio, è fra le cause dell’insorgenza di gravi patologie dell’apparato cardiovascolare, quali l’infarto del miocardio e l’ictus, ed è anche un fattore predisponente per la Malattia Renale Cronica. Oltre a essere dannoso per l’apparato cardiovascolare, l’eccessivo apporto di sodio si associa a un aumento del rischio di cancro gastrico e a un aumento dell’escrezione urinaria di calcio e quindi, probabilmente, a un maggior rischio di osteoporosi.
Ma quali sono gli alimenti che contengono sale? Sembrerà strano ma la maggior parte degli alimenti industriali contiene sale. Il sale è presente, infatti, non solo nei prodotti più ovvi come salumi, formaggi, conserve, cracker, pane, grissini, fette biscottate, ecc., ma anche in prodotti insospettabili come cereali per prima colazione, biscotti e brioche!
LE FONTI “NASCOSTE” DI SALE
E’ possibile ridurre la quantità di sale consumata quotidianamente? Certo, soprattutto se la riduzione avviene in maniera graduale dandoci modo di adattare il gusto, vediamo come:
Leggiamo sempre l’etichetta nutrizionale e preferiamo i prodotti a ridotto contenuto di sale cioè inferiore a 0,3 grammi (0,12 g di sodio) per 100 g di prodotto;
Riduciamo progressivamente la quantità di sale sia a tavola sia in cucina, utilizzando preferibilmente sale iodato;
Per insaporire i cibi usiamo erbe aromatiche e spezie;
Utilizziamo succo di limone e aceto per esaltare il sapore dei cibi;
Limitiamo l’uso di condimenti contenenti sodio come: dado da brodo, ketchup, salsa di soia, maionese, ecc.;
Riduciamo il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale come: cracker, patatine in sacchetto, olive da tavola, cibi in scatola, alcuni salumi e formaggi;
Non aggiungiamo sale nelle pappe dei bambini, almeno nel primo anno di vita.
Sale…..meglio non esagerare!